Altipiano delle rocche: tra natura e turismo d’alta quota.
L’analisi delle vicende di questa zona non può prescindere dalla morfologia: i centri dell’altipiano hanno risentito dell’isolamento causato dal clima che rendeva a volte impossibili i collegamenti, condizionando la vita economica e le caratteristiche urbane e insediative. Tra l’altro sia in passato con le vie romane, che oggi con le autostrade, questo territorio è stato sempre posto in mezzo e quindi scavalcato dal commercio che conta. Solo con la costruzione della rotabile L’Aquila-Avezzano, passante per l’altipiano, negli ultimi dell’ottocento questi comuni sono usciti dall’isolamento più totale.
Altipiano delle Rocche: morfologia e vie di comunicazione.
Rocca di Cambio (da Rocca di Cagno) posto a 1434 m .s.l.m. è il comune più alto di tutto l’Appennino, arroccato sulle pendici di Monte Cagno (alto più di 2000 metri ) è un centro turistico invernale ed estivo avendo nel suo territorio l’importante stazione sciistica di Campo Felice.Posto a 28 minuti di distanza dall’Aquila e a 26 km sulla S.S.5bis ed è il borgo che domina dall’alto l’Altipiano delle Rocche.
Di notevole interesse è l’ Abbazia medioevale di S.Lucia, che presenta al suo interno un ciclo di affreschi attribuiti alla scuola di Giotto, tra cui un’ultima cena; il sagrato è oggi oggetto di scavi archeologici . sorta nel VI-VII secolo, nel 1600 aveva, nonostante le crisi e il clima, più di 700 abitanti a testimonianza dell’importanza di questo centro in quel territorio, punto di sosta e di scambio dei cavalli quando dal contado di Celano si arrivava a L’Aquila tramite la Via Romana Paplica Campana e ancor prima da Alba Fucens a Forcona (Civita Di Bagno) e Amiternum. Ai confini col comune di Ocre, sull’omonimo monte, ma dalla parte di Rocca di Cambio, c’è un muraglione di probabile origine italica che renderebbe ignota l’origine dei centri sull’altipiano.
Rocca di Cambio
Il cento storico continua a mantenere l’aspetto di una rocca fortificata e sono visibili i resti del castello di cui la torre è intatta (oggi campanile della collegiata di S.Pietro) a base quadrata a forma di tronco di piramide. A nord dell’abitato si è sviluppata negli anni una zona residenziale per vacanze completamente estranea al contesto urbano e ambientale; il centro storico è inserito bene nel paesaggio.
La tipologia urbana è di tipo avvolgente con tracciati principali nel senso delle curve di livello e in leggera ascesa.
Ha il suo territorio interamente compreso nel parco ed appartiene alla Comunità Montana Sirentina.
Frazione:I Cerri, nuova zona residenziale.Rocca di Mezzo (da Rocca Demesio) è situata al centro dell’Altipiano delle Rocche a 1329 m .s.l.m. sopra una piccola collina sul margine orientale della piana omonima, è un centro di turismo invernale ed estivo per effetto della vicinanza al bacino sciistico di Campo Felice e avente nel suo territorio i Piani Di Pezza dove si pratica lo sci di fondo. Lo troviamo sulla S.S. 5bis a 31 minuti e 29 km di distanza dall’Aquila.
Fino al 1895 è restata sotto il mandamento di S.Demetrio ne’ Vestini e se ne testimonia da sempre la sua popolosità, che la rese il centro principale del comprensorio
Di interesse i Tre Archi situati nel centro storico, la porta della Morge e i resti delle mura medioevali nella parte alta del centro abitato. Di importanza per l’intero altipiano è la festa del Narciso che evoca l’inizio della primavera e l’uscita dalla guerra. Anticamente è stato sicuramente il comune dell’altipiano che ha maggiormente trattenuto rapporti con i borghi della sottostante Valle Subequana per effetto della sua posizione; lo testimonia anche la Strada Statale Sirentina che partendo da Rocca di Mezzo raggiunge l’abitato di Secinaro dopo 20 km .
Il centro storico sta perdendo il suo carattere originario, alterato dal trasferimento delle funzioni civili e commerciali e dalle trasformazioni delle abitazioni tradizionali in case per vacanze. Ad ogni modo conserva ancora l’impianto urbanistico originario con struttura edilizia posteriore in gran parte al XVIII secolo.
La tipologia urbana è chiusa, in parte avvolgente e in parte circolare concentrica intorno a due fuochi. Inserita nell’ambito naturale se si escludono alcune recenti costruzioni per vacanzieri.
Rocca di Mezzo
Ha il suo territorio interamente compreso nel parco e appartiene alla Comunità Montana Sirentina. È la sede legale del Parco Sirente Velino.
Frazioni: Rovere (dal lat.Robur = quercia rossa) 1413m.s.l.m. con borgo fortificato forse dei Marsi posto a confine con tutti gli altri popoli italici della zona oggetto di scavi e di restauri importanti che hanno portato alla luce diversi reperti, segna il confine tra la Marsica e l’aquilano; Terranera 1279m.s.l.m.; Fontavignone1217m.s.l.m., forse l’antica Frustema.
Ovindoli (dal lat.Ovinius o Obinolum cioè pecora) posto a 1379 m .s.l.m. segna il confine tra le terre dell’aquilano e quelle della marsica; è un centro di turismo invernale ed estivo con la stazione sciistica dei Monti della Magnola. Si trova sulla S.S 5bis a 33 minuti e 29 km da Avezzano e a pochi minuti di distanza dagli altri centri dell’altipiano. Di interesse la Chiesa di San Sebastiano e Porta Mutiati. Una antica tradizione vuole che qui i Marsi acclamavano i loro trionfatori, rendendo questo luogo sacro (Ovatio = Trionfo da cui Ovindoli). Una torre e tratti di mura testimoniano la presenza di un castello dei Marsi, poi distrutto dai romani e forse riedificato dai longobardi.
Sorto nel V-VII sec e rimasto sotto il dominio dei conti Piccolomini di Celano fino al 1806, vede nel 1811 l’aggiunta nel suo territorio delle frazioni di S.Potito e S.Iona.
Sorto nel V-VII sec e rimasto sotto il dominio dei conti Piccolomini di Celano fino al 1806, vede nel 1811 l’aggiunta nel suo territorio delle frazioni di S.Potito e S.Iona.
Appartiene alla Comunità Montana Sirentina.
Frazioni: San Potito (nuovo e vecchio) 1094 m .s.l.m. con i resti di una villa romana del primo secolo d.C. fatta edificare da Lucio Vero con importanti emergenze archeologiche, di un anfiteatro e di un borgo fortificato; Santo Iona 970 m .s.l.m. con una torre di avvistamento medioevale; Casalmartino ormai disabitato.



